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Rune

Le vere origini dell'alfabeto runico sono avvolte nel mistero.

Appaiono in tutta l'Europa, a partire dall'età del bronzo, ma gli studiosi sono in disaccordo su quale popolo sia stato il primo ad inventarle e c'è chi ritiene che siano nate in Germania.

Dalla Germania si sarebbero diffuse in tutto il Nord Europa in particolare in Svezia dove furono utilizzate fino al medioevo, c'è anche chi afferma che derivino dall'alfabeto fenicio o da quello etrusco, data la similitudine che hanno questi simboli con i simboli più arcaici della scrittura italica.

Non si sa se siano nate all'inizio come simboli magici e successivamente evoluto in un alfabeto o al contrario se siano nate prima come alfabeto e poi divenute simboli usati in magia.

La leggenda scandinava narra che Odino scoprì le Rune, quali sorgenti magiche di ogni potere e sapienza, dopo essere rimasto appeso a testa in giù a un ramo del Frassino Yggdrasill, l’albero cosmico, per nove giorni, senza bere e senza mangiare. Divenne così dio veggente, capace di leggere le Rune, l’alfabeto del destino. 

I mercanti usavano l'alfabeto runico per annotazioni in merito ai loro commerci. Rune venivano lanciate ai fini divinatori dai sacerdoti dei capi delle tribù germaniche per decidere se andare in guerra o meno.

Le rune furono utilizzate fino al 1600 nell'Europa Settentrionale finché i possessori e gli utilizzatori di questo strumento non iniziarono ad essere perseguitati.

Le popolazioni germaniche pensano che le rune siano un dono che hanno ricevuto dai loro dei e sono quindi convintissimi del fatto che la diffusione delle rune sia cominciata dai loro progenitori.

In totale le Rune sono 24 più la Runa senza nome e simbolo, che viene chiamata Occhio di Odino.

Odino, infatti, diede in cambio l'occhio destro per poter prendere le rune, ha sacrificato un occhio, ma allo stesso tempo con questo strumento ha ottenuto una vista più ampia, perché grazie ad esso può conoscere ogni coso del passato, del presente e del futuro.

Le rune sono dei veri e propri archetipi e in esse è racchiuso ogni aspetto della vita umana, tutto l'inconscio collettivo che può venire alla luce proprio attraverso questi simboli.

È consigliabile studiare ogni singola runa meditando portandolo nella vita quotidiana per tutto il tempo necessario per coglierne gli infiniti insegnamenti racchiusi, difatti ad ogni meditazione ogni runa potrebbe evocare significati, emozioni, sensazioni e visioni diverse, ampliando la nostra coscienza.

Il termine Rune deriva dal norreno run-, che significa “segreto, sussurro”, alludendo al fatto che le Rune ci sussurrano al cuore “segreti”, ci svelano visioni.

Le Rune vengono infatti utilizzate come strumento di divinazione per rispondere ai nostri quesiti. Il momento di lettura delle Rune deve essere un momento meditativo, di profonda connessione con il divino in noi. Interrogando le Rune, stiamo aprendo un dialogo con la parte più sacra e antica che dimora in noi stessi, la parte che conosce già ogni cosa ed è collegata al sapere del Cosmo.

Ogni runa era un simbolo ideografico o pittografico di qualche principio o potere cosmologico, e scrivere una runa significava invocare e dirigere la forza per la quale rappresentava.
Infatti, in ogni lingua germanica, la parola “runa” significa sia “lettera” che “segreto” o “mistero“, e il suo significato originale, che probabilmente precedette l’adozione dell’alfabeto runico, può sono stati semplicemente “messaggio (sotto silenzio)”.
Ogni runa aveva un nome che alludeva al significato filosofico e magico della sua forma visiva e del suono per cui rappresenta, che era quasi sempre il primo suono del nome della runa.

 

L'alfabeto runico germanico, detto anche Futhark, dal nome delle prime lettere di cui è composto, è formato da tre gruppi chiamati Aettir, ciascuno dei quali è composto da 8 rune per un totale di 24 rune.

Le rune non sono semplicemente lettere di un antico alfabeto ma veri e proprio simboli archetipici dietro i quali si nascondono gli stadi evolutivi dell'essere umano e il suo percorso verso la realizzazione personale.

La loro collocazione non è casuale, difatti sono collegate strettamente tra loro, e ciascuna contiene una tappa dell'esistenza, per questo sono strumenti potentissimi per monitorare la crescita personale.

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