Un po' di storia
Le carte più antiche risalgono al XV secolo e ne abbiamo testimonianza in Italia...
Secondo Jodorowski “Nessuno sa chi abbia creato i tarocchi né dove né come nessuno sa che cosa significhi la parola tarocco né a quale lingua appartenga. E non si sa neppure se il tarocco sia stato così fin dalle origini o se sia il risultato di una lenta evoluzione iniziata con la creazione di un gioco arabo al quale sarebbero stati aggiunti nel corso degli anni gli arcani maggiori e quelli che bizzarramente sono stati definiti i Trionfi…. Certo è che è così grande la precisione dei tarocchi, sono così perfette le loro relazioni interne e l’unità geometrica, che non possiamo accettare l'idea che tale opera sia stata realizzata da un unico, solitario iniziato. Soltanto il fatto di inventare la struttura, creare personaggi con vestiti e gesti, stabilire la simbologia astratta degli arcani minori richiederebbe una quantità di anni di intenso lavoro. I Tarocchi sono un'opera singolare monumentale semplice e possente come l'architettura delle piramidi…”
Effettivamente, la vera origine dei tarocchi non è ancora chiara. Si era ipotizzato una diffusione in tutta Europa dei tarocchi con origine nell'antico Egitto ma questa tesi è stata più volte confutata e smentita.
Molti storici hanno contestato le conclusioni di chi associava ai tarocchi un'origine egiziana in un modo o nell'altro.
Certo è che le prime carte dei tarocchi apparvero nel Nord Italia nella metà del 1400 probabilmente quando altre carte che contenevano illustrazioni allegoriche furono aggiunte al comune mazzo di carte da gioco con i quattro semi.
Secondo Wikipedia: “Alla loro comparsa nel XV secolo questo tipo di mazzo era detto Trionfi. Tuttavia, l'origine del termine è da sempre controversa. Sono state ipotizzate alcune possibilità:
1. un rapporto diretto con il poemetto allegorico I Trionfi di Francesco Petrarca, le cui sei allegorie sono state spesso rappresentate in modo simile alle icone trionfali dei tarocchi: Trionfo dell'Amore = Amanti, Trionfo della Castità = Temperanza, Trionfo della Morte = Morte, Trionfo della Fama = Giudizio, Trionfo del Tempo = Eremita, Trionfo dell'Eternità = Mondo. Ma mentre nelle allegorie del Petrarca le figure allegoriche sono sempre a bordo di un carro trionfale, questo non avviene per le figure dei tarocchi; inoltre, i trionfi del Petrarca sono solo sei contro i ventuno trionfi dei tarocchi, ed è difficile trovare una corrispondenza per trionfi come la Papessa o L'Appeso
2. un rapporto con i carri trionfali che nel Medioevo accompagnavano le processioni carnevalesche.
Nel XVI secolo in contemporanea con la comparsa di diversi giochi detti anch'essi "Trionfi", che assegnano il ruolo di atout ricoperto dai trionfi dei tarocchi a carte normali, compare per la prima volta il termine "tarocco". La sua prima occorrenza è in un inventario della corte di Ferrara del dicembre 1505, ma dello stesso anno è anche la prima occorrenza dell'equivalente francese Tarau, per cui è stato teorizzato che il termine italiano potrebbe derivare da quello francese, piuttosto che il contrario. La prima occorrenza in un testo stampato è nel Gioco della Primiera del poeta Francesco Berni nel 1526 e per il XVI secolo aveva soppiantato "Trionfi". L'origine del termine "tarocco" è tuttora ignota, sebbene siano state avanzate alcune congetture, tra cui che potrebbe derivare dal processo di decorazione delle carte, dal nome del fiume Taro, un affluente del Po. Nel tentativo di sostenere un'origine antica dei tarocchi, alcune ipotesi esoteriche ipotizzano connessioni con antiche civiltà o con termini della Cabala, per esempio Antoine Court de Gébelin ipotizzò che derivasse dall'egiziano "Ta-Rosh" ("via regale"), Samuel Liddell MacGregor Mathers che derivasse dall'egiziano "taru" (che significherebbe "consultare"), mentre per Gérard Encausse da un tetragramma cabalistico ("Tora", "Rota" o altre varianti).”
Tornando ai nuovi Mazzi del XV secolo essi erano chiamati carte da trionfi, Carte Trionfo, e la testimonianza più antica la troviamo negli atti del tribunale di Ferrara nel 1442.
Le carte dei tarocchi più antiche che sono arrivate fino a noi provengono dai frammenti di 15 Mazzi dipinti a metà del quindicesimo secolo per la famiglia Visconti-Sforza che governavano allora Milano. Esistono degli storici che affermano che le carte dei tarocchi erano semplicemente delle carte da gioco e che solo quando diventano carte trionfo sono state definite strumento di divinazione. Già nel 1540 vengono utilizzate col semplice uso della divinazione.
I tarocchi hanno continuato ad evolversi nel corso dei secoli e negli anni successivi sono stati progettati centinaia di Mazzi diversi di tarocchi e continuano ancora la loro evoluzione.
Quello che è certo è che i tarocchi sono semplicemente uno strumento e come tale tutto dipende dalla persona che lo usa.
Molti credono che i tarocchi predicano il futuro, la predizione invece è una minima parte, in quanto principalmente il lavoro è compiuto dalla intuizione di colui che li sta usando. Intuizione, o ‘innato’, e saggezza interiore sono le basi per un approccio e una connessione con questo strumento di divinazione.