Molti di voi hanno mostrato curiosità verso tutte le civette che di solito fanno bella mostra sulle mie scrivanie, o che indosso come anelli o collane.
Quando ero piccola, molto spesso incontravo un barbagianni che spiegando le ali candide seguiva il mio cammino e alla fine si appollaiava vicino la finestra della mia stanza rimanendo immobile per lunghissimi periodi di tempo e permettendomi di osservarlo lungamente.
Non ne ho mai avuto timore e, anzi, nutrivo un’ammirazione e un rispetto quasi reverenziale verso quell’uccello così bello, dalla faccia di cuore e che sapeva muoversi elegantemente al buio.
Da adulta la mia passione verso questo tipo di rapace notturno si è consolidata e modificata. La mia attenzione, infatti, si è spostata alle Civette.
La civetta è un bellissimo rapace notturno il cui nome scientifico è Athene noctua.
Oggi è una specie protetta, molto diffusa in Italia e spesso confusa con altri uccelli notturni come il gufo e il barbagianni.
Come altri animali notturni, anche la civetta esce prevalentemente al calare del sole, di rado durante il giorno anche se può essere molto vigile per tutto il corso della giornata.
I suoi habitat preferiti sono nelle vicinanze degli abitati civili, dove c'è presenza umana, in zona collinare. Evita le zone oltre i 1000 m di altitudine poiché la neve limita fortemente le sue fonti alimentari.
Troviamo un riscontro del significato positivo di questo animale notturno a partire dalla mitologia antica.
Il geroglifico egiziano della Civetta simboleggiava la morte, la notte e la passività, e anche indicava il sole al di sotto dell’orizzonte quando si tuffava nel mare per lasciare il posto all’oscurità. Nella mitologia azteca la Civetta caratterizzava Techolotl il dio dell’oltretomba. Nella mitologia greca e romana questo animale era sacro alla dea della sapienza Athena-Minerva.
Per il mondo greco antico la Civetta simboleggiava la saggezza e la dea Athena l’aveva scelta come essere privilegiato in cui trasformarsi e nascondere la sua identità. Considerato sacro per la Dea Atena, quindi, rappresentava la conoscenza, la buona sorte e la speranza.
Per i Greci una civetta era quindi un presagio fortunato che preannunciava il trionfo nelle guerre e di protezione per le guardie.
Conosciuta come un uccello capace di vedere oltre le tenebre, la civetta ha il dono di andare oltre le barriere delle illusioni per indagare le cause nascoste e i significati degli eventi.
Superstizioni a parte, questo rapace è considerata un uccello-simbolo della qualità ambientale. La sua presenza, infatti, indica che nelle campagne o nelle aree verdi circostanti c’è una bassa percentuale di inquinamento atmosferico e smog.
La civetta canta quasi sempre di notte, di giorno, complice il rumore, questi animali prevalentemente notturni, sono difficili da percepire. Tuttavia, può succedere di sentire, anche se molto raramente, cantare una civetta, e credenze popolari hanno dato significati diversi a questi canti, ne parleremo più sotto.
La civetta è capace di restare assolutamente immobile, concentrata ad ogni minimo suono che le permetta di individuare la presenza di prede o pericoli.
Essa è considerata l’uccello della conoscenza meditativa e della saggezza razionali.
Essendo molto sensibile alla luce lunare, cioè alla luce riflessa del sole, è conosciuta, conseguentemente, fino all’antichità come suggeritrice di riflessioni sul piano intellettuale.
La civetta ci ricorda come affrontare il quotidiano, osservandolo al di là delle apparenze.
La sicurezza del vivere è data dalla nostra capacità di guardare in faccia ciò che appare scuro perché, suggerisce la civetta, nell’oscurità si nascondono i passaggi chiave per realizzare i tentativi di conoscere la nostra vera personalità.
Uno dei luoghi comuni più popolari sul canto della civetta, vuole che questo preannunci una morte imminente di qualcuno vicino a noi. Nulla di più falso ovviamente anche se, in qualche modo, il concetto di morte, collegato al pianto della civetta, non è così campato in aria. Quando capita di sentire il suono stridulo della civetta, si devono semplicemente raccogliere i pensieri sul momento che si sta vivendo.
La civetta porta la morte di alcune parti della nostra vita che, per il nostro bene, dobbiamo lasciare andare. Il senso della morte è questo, chiudere le relazioni che non riusciamo a chiudere, quelle dette tossiche, i rapporti con alcune persone che ci stanno intorno. La civetta è uno dei modi con cui l’Universo ci mette in guardia e ci suggerisce di lasciare andare situazioni capaci di farci molto male.
Ascoltare lo strillo di una civetta verso mezzogiorno porta fortuna, un cambiamento di vita in meglio è alle porte e potrebbe avvenire presto. Sentire ripetutamente la civetta cantare durante il giorno è un richiamo a fare attenzione, c’è qualcosa da controllare e da guardare con occhi diversi.
Se invece il canto della civetta si avverte all’alba, il significato è molto positivo e preannuncia una giornata di soddisfazioni. Molte culture, associano il vedere e sentire una civetta al mattino come una comunicazione angelica. L’Angelo Custode ti sta invitando ad una vita piena e a compiere solo buone azioni verso tutti coloro con i quali hai occasione di interagire.
In questo caso, la civetta, appare come simbolo positivo, l’Universo ti osserva e ti protegge spronandoti a dare il massimo in ogni situazione.
In diverse antiche culture, da quella dei Nativi Americani a quella dei Romani, la civetta era associata alla sfortuna.
Secondo il simbolismo cristiano, invece, dall’oscurità della notte, la civetta rappresenta il lato misterioso della vita, il vedere oltre le apparenze. I più mistici tra i cristiani, ritenevano l’apparire di una civetta un invito a leggere nella profonda saggezza della notte. Simbolicamente, ogni periodo di difficoltà che incontriamo ha, in sé, il seme di una sfida che possiamo e dobbiamo vincere.
Ogni sfida vinta ci porta ad un livello superiore di consapevolezza e rafforza la nostra forza morale e i valori di vita che abbiamo scelto. Quando si ascolta il canto di una civetta si dovrebbe cercare di guardarsi dentro e chiedersi come le difficoltà ci possano rendere più forte. La civetta è un potente richiamo spirituale, un invito a rafforzare la fede.
Associata spesso a maghi e indovini, la civetta simboleggia la comprensione, la luce dopo la soluzione di un problema. Essendo animali notturni evocano l’oscurità come sinonimo di tenebre ma la Civetta, con il suo sguardo acuto, penetra il buio e personifica la luce come uscita dalle tenebre indicando la rivelazione. Se compare nelle nostre vite, in qualsiasi dei modi, è tempo di andare a fondo dentro noi stessi. Questo animali ci guida e protegge anche nel viaggio del Regno delle Ombre, insegnandoci, sempre, la via del ritorno.
Per questo, anche, è simbolo di saggezza e sapienza, questo rapace, insieme al Gufo, rappresenta la chiaroveggenza.
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